Buonasera , benvenuti al terzo appuntamento di Dante nostro contemporaneo. Siamo al teatro Tina di Lorenzo di Noto ancora set dell’ultimo canto infernale della Commedia dantesca.

Giungiamo, con un lungo balzo in avanti (dal quinto), al Ventiseiesimo canto dell’inferno: Il canto di Ulisse, una delle figure più carismatiche, moderne e intraprendenti di tutti i tempi.
All’apertura di questo canto, Dante, dopo aver lanciato un’amara invettiva contro Firenze, per aver trovato, tra i ladri, cinque nobili fiorentini, prosegue il faticoso cammino. Giunge insieme a Virgilio all’ottava bolgia dell’ottavo cerchio, dove vi sono le anime dei consiglieri fraudolenti avvolti dalle fiamme dell’inferno.
In una di queste fiamme sono racchiusi: Ulisse e Diomede. I due greci, compagni d’inganni. Inganni come il famoso cavallo di legno che consentì la conquista di Troia.
Spronato da Virgilio a dire in che modo abbia trovato la morte, Ulisse narra la sua ultima avventura.
Un’ avventura compiuta non per tornare ad Itaca ma per «divenir del mondo esperto, / e de li vizi uman e del valore;» per superare i confini delle colonne d’Ercole, gli spazi d’oltreoceano vietati da Dio all’ uomo.
A Dante la stesura della Commedia gli sarà sicuramente sembrata faticosa e fatale allo stesso modo in cui faticoso e fatale è sembrato ad Ulisse il suo ultimo viaggio.
L’Ulisse dantesco è una figura bivalente: da un lato rappresenta l’astuzia, l’ingegno usato per l’inganno, dall’altro è simbolo dell’avventura, del desiderio di conoscenza dell’ignoto.“Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”
Oggi interrogare questi versi significa anche interrogare il senso della conoscenza, significa leggere le eredità di questa spinta.
A febbraio di quest’anno sono arrivate su Marte tre sonde inviate dalla terra: una con la bandiera della Nasa, una con quella degli Emirati Arabi e una con quella cinese.
La conquista di nuovi spazi è stata sin da sempre pericoloso terreno di tensione ma anche obiettiva testimonianza delle straordinarie imprese di cui l’uomo è capace.

2021-03-08T18:05:27+00:00