“NATALE IN CASA CUPIELLO”
Eduardo De Filippo
NOTE “Natale in casa Cupiello” è la commedia perfetta. In queste pagine, tutto è perfezione. Il soggetto, la scansione delle scene, la costruzione drammaturgica : tutto. I dialoghi, poi! Non c’è una battuta che non ne origini subito un’altra altrettanto efficace. Non c’è una battuta che non discenda dalle precedenti con una urgenza evidente e precisissima. Metterla in scena è molto facile per un regista : infatti, questa è la seconda volta che lo faccio. La prima, più di quindici anni fa, sempre con lo strepitoso Enrico Guarneri, in una bellissima edizione assai vicina all’originale eduardiano che veniva (e viene) riproposto televisivamente a cadenze regolari.
Oggi, a molti anni di distanza, ritengo che meglio si siano raggiunti tanto i risvolti tragici che quelli farseschi del testo. Un viaggio bellissimo, tutto rivolto al tentativo epico di sondare quanto più a fondo l’abisso di malinconia con cui il “fiducioso” protagonista Luca Cupiello si rivolge al mondo circostante; il quale , invece ed inspiegabilmente, si rifiuta di assecondarne i modesti desideri e le ancor più modeste aspettative di vita. Per la nostra Compagnia sono intercorsi – nel frattempo – anni fitti di vita; che ci hanno aiutato a capire il dramma di questo omino goffo ed involontariamente comico, ormai giunto alla vecchiaia, che si rifiuta di smettere il proprio ruolo adolescenziale . La vicenda del “presepe”, elevato a paradigma di vita, è – infatti – un delizioso paravento dietro il quale si agita il protagonista vero : una famiglia “disfunzionale”, come diremmo oggi.
Come si vede : generazioni che si rincorrono senza mai raggiungersi del tutto. E’ il genio tremendo di Eduardo, che ci fa ridere fino alle lacrime. Appunto. Lacrime che, asciugandosi, lasciano strie di sale e malinconica rabbia. E’ la vita, appunto. Colma di parole inutili e preziosissimi gesti. Vissuta come un irreparabile sogno dal quale non ci sveglia mai del tutto. La Vita.
Ripeto : da quella edizione, nel frattempo, e cambiato il mondo : Guarneri è diventato l’Attore che tutti conoscono. Il Teatro – ovviamente – è impercettibilmente cambiato anch’esso e noi tutti (impercettibilmente!) insieme ad esso.
Non resta che lasciare la parola allo stesso Eduardo, il quale in una intervista rilasciata qualche mese prima di morire disse, esplicitamente, “ che la Storia – tutta la Storia – non è altro che la vicenda eterna delle parole dei Figli e delle parole dei Padri; generazioni sempre destinate a parlarsi, ma senza tuttavia comprendersi “veramente” mai.”
ANTONELLO CAPODICI