Dopo il terremoto del 9 e 11 gennaio1693 che distrusse la città vecchia di Noto sul Monte Alveria, la città fu ricostruita con velocità impressionante e sul sito nel quale si presenta ora ai visitatori. Dopo la distruzione, la necessità di costruire un teatro rimase nella memoria pubblica.
E’ solo all’inizio del Diciannovesimo secolo che il desiderio di spettacoli teatrali spinse i cittadini all’uso di un’ala di Palazzo Ducezio (ora sede dell’Amministrazione).
Comunque, questa soluzione non soddisfò le richieste sempre crescenti dei cittadini, specialmente dopo che Noto fu nominata capitale della provincia di Siracusa nel 1837.
Nel 1851 il crescente gusto per il Teatro indusse il sindaco di quello tempo, il Cav. di Lorenzo ed il Consiglio comunale ad accettare la proposta dell’intendente, Cav. La Rosa a costruire un nuovo teatro civico per potere rispondere agli interessi culturali ed artistici della città e dei suoi abitanti.
Nel 1855 fu formato un comitato di cittadini per raccogliere i fondi necessari alla costruzione del nuovo teatro. Fu acquistata una abitazione (casa Salonia) nella piazza centrale, a spese dei Marchesi di Castelluccio. In seguito fu dato incarico all’ingegnere Francesco Sortino per disegnare il nuovo edificio. Alla sua morte, nel 1863, la direzione dei lavori passò a Francesco Cassone. Nel 1864 la città di Noto s’impegno a continuare l’opera di costruzione, affidando i lavori alla ditta Ruiz di Siracusa.
La costruzione tecnica e meccanica fu affidata ad alcuni cittadini di Noto sotto la guida di Fortunato Queriau, mentre la doratura del teatro fu eseguita dal pittore Santi Ferrara di Messina. La statua di arenaria, rappresentante l’allegoria della Musica, i due trofei musicali, con i quattro treppiedi, situata al centro del vestibolo del teatro è lavoro dello scultore Giuliano Palazzolo, che seguí un disegno per il Cassone; i due pittori Subba e di Stefano decorarono invece il palcoscenico.
Il Teatro Comunale fu intitolato al re Vittorio Emanuele III. Fu inaugurato in una cerimonia solenne nella sera di 4 dicembre 1870. Da allora in poi, artisti famosi come Tina di Lorenzo, Pierantonio Tasca e Eleanore Duse calcarono quel palcoscenico.
Tutti gli anni, la Fondazione Teatro Vittorio Emanale organizza una stagione teatrale all’altezza dei migliori contenitori culturali di tutta l’Italia.
Ha una capacità di 320 posti a sedere che include tre file di palchi, ed una galleria con 80 sedie.
Dati sul restauro:
Dal 1870, l’anno dell’apertura del teatro fino a primi anni del Ventesimo secolo, le attività culturali organizzate richiamarono un pubblico sempre in aumento da tutte le parti della Sicilia. In 1921 a seguito di un rapporto sullo stato dell’edificio, l’Amministrazione intervenne subito per consolidare, ripristinare e migliorare il teatro. Si riapriva nel 1923. Da allora in poi e fino a 1960 si registra un leggero calo d’interesse per il teatro, in concomitanza con la fase postbellica. Negli anni 1970 e 1978, però si registra un nuovo interesse per le rappresentazioni teatrali: le stagioni culturali e musicali si organizzano sempre con maggiore frequenza. Dal 1980 il teatro viene usato anche per conferenze, riunioni e convenzioni. Dal 1990 l’edificio fu ristrutturato e adeguato alle normative vigenti e venne riaperto nel 1997.
Dopo il crollo della cupola di cattedrale, il 13 marzo1996, il Teatro Comunale di Noto ha anche il significato simbolo della rinascita della città.